lunedì 26 ottobre 2015

palermo-inter1-1

Palermo-Inter 1-1: Gilardino replica a Perisic, terzo pari di fila per Mancini

Botta e risposta tra il 15' e il 21' della ripresa, poi i nerazzurri restano in dieci per l'espulsione di Murillo e sfiorano il colpaccio con Guarin e Biabiany. Nerazzurri primi, ma solo per una notte

In fondo un pareggio a Palermo può andare bene. Certo, ma non con questo spirito. L’Inter si blocca 1-1 al Barbera (Perisic e Gilardino) allungando l’astinenza dalla vittoria. Mancini si prende il punto e basta.
Ivan Perisic segna il gol dell'1-0. Getty
Ivan Perisic segna il gol dell'1-0. Getty
LE SCELTE — Tre partite in otto giorni e Roberto Mancini ruota un po’ la rosa. Fuori Melo (diffidato, così come Guarin) e dentro Kondogbia, fuori Santon e dentro Nagatomo (degli esterni a disposizione è quello più considerato oltre ai titolari). E poi il “tridente” classico con Jovetic e Perisic a sostegno di Icardi. Beppe Iachini conferma la squadra che ha vinto a Bologna domenica scorsa e rimette in campo il 3-5-2 con Vazquez vicino a Gilardino. Il primo quarto d’ora mostra un’Inter che sugli esterni è molto mobile trasformando il 4-4-2 in 4-2-3-1 con Guarin e Perisic. Ma dalla lezione tattica il primo tiro che emerge è del Palermo: lancio di Maresca per Vazquez, sinistro che Handanovic respinge. I nerazzurri sembrano un gruppo di cingolati che fatica a mettersi in moto. Anche Jovetic, l’uomo con più fantasia, rema molto. Il suo destro del 23’ nel cielo siciliano ne è la prova. Più oliato il Palermo e lo dimostrano 60 secondi di buon calcio a cavallo tra il 26’ e il 27’. Prima Gilardino di testa lascia un gradino sotto Miranda e di testa manda fuori di poco, poi Vazquez chiama ancora Handanovic alla parata dall’interno dell’area. I brividi interisti sono di pericolo scampato. Kondogbia si prende un giallo e rischia il secondo nel giro di 7 minuti, bravo Doveri che vede la simulazione di Vazquez nel secondo intervento (dubbio).

sabato 5 settembre 2015

carpi-inter 1-2

Carpi-Inter 1-2: decide sempre Jovetic, Mancini a punteggio pieno

Una doppietta del montenegrino stende gli emiliani, cui non basta il pari momentaneo di Di Gaudio: i nerazzurri sono l'unica big in testa alla classifica

Nel segno di Jovetic. Dopo la stoccata all'Atalanta, l'ex City con una doppietta trascina l'Inter anche oltre il Carpi. E la sconfitta della Juve a Roma li porta alla sosta - con vista derby - a +6 sulla rivale di sempre. Inutile per un commovente Carpi il gol del momentaneo 1-1 firmato da Di Gaudio.
PARTENZA LENTA — Nel consueto 3-5-2, Castori sostituisce l’infortunato Mbakogu con Wilczek. Mancini risponde con il 4-3-1-2. Malgrado Hernanes abbia recuperato dal fastidio muscolare, da trequartista si muove ancora Brozovic. Un segnale anche in chiave mercato? Guarin completa la mediana con Medel e Kondogbia. Nonostante i moniti del tecnico, l’Inter parte meno bene dell’avversario. Lollo scalda Handanovic dopo una sgommata dell’ex Wallace, poi Matos invoca il rigore per un intervento di Murillo. La prima metà del tempo sembra volare, avara di emozioni. Il Carpi ci prova ma non punge, l’Inter è troppo lenta e compassata per sorprendere le linee avversarie. Medel è commovente per come copre ogni buco, ma quando c’è da impostare, anche no grazie. Guarin e Kondogbia non cercano quasi mai l’inserimento, Brozovic fatica a trovare la posizione, Palacio svaria. L’unico che si azzarda in qualcosa di verticale è Jovetic, troppo barocco però in alcune giocate e senza ancora la giusta esplosività per saltare l’uomo come vorrebbe. Jo-Jo però in questo momento è l’uomo del destino nerazzurro. Al 31’ Guarin crossa dalla trequarti destra, Brkic ha un’indecisione fatale in uscita, anche se poi è reattivo nel murare il colpo al volo del montenegrino. Il pallone però resta lì e Jovetic deve solo appoggiarlo nella porta vuota. Vantaggio immeritato, perché poco prima Handanovic era stato miracoloso su Matos (pescato però in millimetrico fuorigioco) e subito dopo si oppone di pugno al sinistro di Wilczek. Nel recupero è Fedele, tra i migliori dei suoi, a svirgolare da buona posizione.
L'UOMO DEL DESTINO — Nessun cambio nell’intervallo, ma l’Inter cambia atteggiamento. Brozovic e poi Palacio sfiorano il raddoppio. Poi però il match torna a stagnare con i nerazzurri che tengono il pallino ma senza trovare varchi. Anzi, rischiano su qualche ripartenza del Carpi. Qui però viene fuori la solidità di Miranda e Murillo, sempre attenti e spesso in anticipo sulle punte avversarie. Castori a metà ripresa ci prova con Lasagna per Wilczek. Il neo entrato dà un po’ di verve alla manovra, che spesso parte da destra grazie a Wallace, ma al limite dell’area i padroni di casa si confermano troppo leggeri. Entra pure Di Gaudio per lo stesso Wallace che prima di sedersi in panchina ha un’accesa discussione con il secondo portiere Benussi. Entrano anche Lazzari per Fedele e Nagatomo per Santon. Proprio il giapponese al 36' non riesce a chiudere su Di Gaudio, che insacca sul cross basso di Letizia, sfruttando un velo di Lasagna che mette fuori causa anche Murillo. Pareggio in fondo giusto, con Miranda costretto al fallaccio sullo stesso Di Gaudio, lanciato in contropiede. Mancini al 40' ci prova con Hernanes per Brozovic. Palacio avrebbe la palla buona, ma Brkic lo mura. Passa un minuto e Rodrigo innesca in area Guarin, bravo a fintare il destro e provocare l'intervento falloso di Gabriel Silva. Rigore netto che Jovetic trasforma con freddezza prima di lasciare il campo a Ranocchia tra le ovazioni di un Braglia pieno di interisti.
 

inter-atalanta 1-0

Inter-Atalanta 1-0: GOL E HIGHLIGHTS


24 agosto alle 08:31
Inter-Atalanta 1-0

Inter (4-3-1-2) Handanovic; Santon, Miranda, Murillo, Juan; Medel, Gnoukouri (Hernanes dal 46'), Kondogbia, Brozovic (dall' 85' Manaj); Palacio Icardi (Jovetic dal 15').
A disposizione: Carrizo, Andreolli, Jovetic, Montoya, Schelotto, Taider, Ranocchia, D'Ambrosio, Nagatomo, Hernanes, Dimarco, Manaj.
All. Roberto Mancini.

Atalanta (4-3-3) Sportiello; Masiello, Stendardo, Cherubin, Drame; Carmona, de Roon, Kurtic; Moralez (dal 64' D'Alessandro), Gomez (dal 78' Migliaccio), Denis (dal 24' Pinilla).
All. Edoardo Reja.

Marcatori: Jovetic (I) 93'
Arbitro: Calvarese di Teramo
Ammoniti: Palacio (I), Pinilla (A) Manaj (I) Moralez (A)
Espulsi: Carmona(A) al 73'.

telles e melo

Felipe Melo: 'Inter sempre favorita per lo Scudetto'. Telles: 'Mi ispiro a Marcelo'

Telles Melo presentazione
03 settembre alle 12:50
Giorno di presentazione ufficiale ad Appiano Gentile per gli ultimi due arrivati in casa Inter, Alex Telles e Felipe Melo. Il primo a prendere la parola è stato l'ex terzino sinistro del Galatasaray, che ha spiegato ai cronisti presenti le proprie caratteristiche: "Sono un giocatore che conosce la sua responsabilità di difensore e la sua posizione, pensando prima di tutto alla marcatura. Ma una delle mie caratteristiche è essere bravo nel fare cross e dare passaggi all'ultimo uomo. So che in Italia la fase difensiva è importante, quindi devo dare importanza all'aspetto tattico ma anche alle mie caratteristiche offensive". Sul suo modello di riferimento: "Marcelo per me è un punto di riferimento, spero di poter fare la storia come la sta facendo lui nei club e in Nazionale".

Sulle sue condizioni in vista del derby: "Mi sento pronto, a Istanbul mi stavo allenando e giocando. Sto bene, posso giocare, se Mancini vuole sono a disposizione. Ho iniziato subito forte ad allenarmi e sono pronto". Sul numero di maglia: "Ho sempre usato il 13, mi piace molto; ma qui ce l'ha già Guarin. Allora ho preso il 12, un numero che mi piace. Spero di poter fare la storia dell'Inter con questo numero".

Queste invece le parole di Felipe Melo, alla terza esperienza in Italia dopo quelle con le maglie di Fiorentina e Juventus e con la voglia di smentire certe preoccupazioni legate ad un temperamento troppo esuberante: "Ti dà fastidio che ti definiscano un giocatore cattivo? No, io sono così, è la mia forza. Un giornalista dovrebbe prima dire che Felipe l'anno scorso non è stato mai espulso. Il passato è altro, una persona quando passa il tempo impara, non sono quello di 10 anni fa e ogni anno miglioro nel carattere. Le ammonizioni ci saranno sempre, gioco a centrocampo e se devo fermare un avversario lo fermo senza pensarci".

Sul valore dell'Inter: "Trovo un'Inter piena di fame, che vuole vincere. Quando ero qui, l'Inter vinceva sempre,, è un piacere essere in una squadra abituata a vincere. Penso di poter dare una mano alla squadra. Credo che l'Inter in ogni torneo sia favorita, poi si vedrà cosa possiamo fare. E' una grande che deve pensare sempre a vincere".

C'è da parte tua voglia di rivincita nei confronti della Juve? 
"Io penso al presente e al futuro, perché sia bello devo lavorare nel presente. Penso di fare bene qui, quello che è successo è successo. Nel Gala ho fatto la storia e voglio ripetermi qui".

Perché il numero 83?
"Io sono cristiano. L'8 è la mia data di nascita, 3 è la Trinità".

giovedì 30 luglio 2015

kondogbia


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Inter, Kondogbia: 'Mai detto sì al Milan'

Kondogbia Inter presentazione
10 luglio alle 13:47
In casa Inter oggi è il giorno di Geoffrey Kondogbia. Alle ore 12.15, presso il ritiro dei nerazzurri a Riscone di Brunico, è in programma la presentazione ufficiale del centrocampista francese classe 1993, arrivato dal Monaco dopo un incredibile derby di mercato con il Milan. 
PAROLE - Kondogbia ha dichiarato in conferenza stampa: "Ho scelto il campionato italiano come prossima tappa della mia carriera, l'ideale per continuare a migliorare. Non avevo mai detto sì al Milan. Ho parlato con Mancini, che mi ha scelto e mi ha convinto a venire qui sposando il progetto. Non potevo dirgli di no. Il fatto di essere stato pagato tanti soldi non mi mette pressione, sento solo tanta passione da parte dei tifosi. Pogba? Mi piacerebbe giocare contro di lui, sarebbe la prima volta a questi livelli e poi si sente la rivalità tra Inter e Juve. Lavoreremo al massimo per far tornare l'Inter a vincere. Sono appena arrivato ed è ancora presto per dire se sarò il leader di questa squadra, dove ci sono già diversi grandi giocatori. I paragoni con Vieira e Yaya Touré? Quest'ultimo ha caratteristiche simili alle mie, ma io sono solo all'inizio della mia carriera e non ho preferenze per il ruolo. Il mio punto di forza è la potenza fisica, devo migliorare nella protezione della difesa. Da piccolo volevo fare il pugile perché non mi piacevano le regole del calcio. Ho scelto la maglia numero 7 perché in quel giorno sono nati mio figlio e mia mamma".
 

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76 commenti
1aSquadraMilano1899• 17:52 - 13/07/2015
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E menomale!!!! Sei un giocatore da 15/20 milioni non un euro in più! Per 40 milioni, devi essere il nuovo Pogba senò sarai la più grande SOLA della storia del calcio!
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Mou_Trio• 23:15 - 10/07/2015
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RICAPITOLANDO: Kondo scarso, bidone e pagato troppo; Bertolacci fenomeno, se lo mangia in campo. Ricorderò queste parole durante il campionato.
keyser.soze.77312• 20:14 - 11/07/2015
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aspetterei a cantare vittoria, poi bertolacci ha fatto una stagione buona tanto quanto kondogbia, nonostante sia costato la metà. Fammi capire, tu, che facevi dell'ironia sul costo del cartellino di bertolacci, ti rendi conto che lui e kondo hanno avuto lo stesso rendimento (Anche se bertolacci ha fatto più reti e più assist nel campionato italiano che a detta di molti di voi, almeno quando si tratta di sminuire gli acquisti del milan, bacca e adriano, è più difficile di quello spagnolo e quindi anche dsi quello francese) e nonostante questo konfdogbia è costato il doppio in termini di cartellino e il triplo in termini d'ingaggio?
Aziendalista+MILAN• 21:58 - 10/07/2015
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40 MILIONI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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KingGeorge• 21:16 - 10/07/2015
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Già vedo bertolacci che lo salta con un tunnel a kordonble
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ACM99• 21:05 - 10/07/2015
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ahahah scommetto che questo l'anno prossimo con un solo euro in più di ingaggio, scapperà a gambe elevate dall'inter
0 risposte
m_Winter• 20:46 - 10/07/2015
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con i soldi che hanno speso per questo ci si compravano due bertolacci
Il Divino• 21:19 - 10/07/2015
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Che non valgono un kondogbia
LacrimeDiOrata• 22:04 - 11/07/2015
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Sì ma non ci servono magazzinieri...
Berlino.Che.Orgasmo!• 19:45 - 10/07/2015
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ecco, visto? adesso siete contenti? non vi ha mai detto si quindi lo smacco non c'è stato, piccoliniiiii
0 risposte
LION.HEART• 19:42 - 10/07/2015
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Il Milan aveva oferto molto di piu 30 + 30 di bonus e a Kondo 4 + 10 di bonus. I bonus in caso si arrivase in Europa ( quella picola ) gicattore e societta hanno visto la rosa del Milan. E puoi sappiamo tutti come e andato a finire ...
0 risposte
vortex78• 19:08 - 10/07/2015
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Ovvio cosa mai dovrebbe dire, se Galliani gli avesse offerto 5 milioni dubito che ora sarebbe nel lato b di milano, direi che è stato bravo a far lievitare il prezzo e poi giustamente ritirarsi dall'asta, per me meglio così a me kondogbia nn è mai piaciuto e l'ho sempre detto anche quando sembrava dovesse vanire al Milan...In fondo è un semi-sconosciuto,se è così forte perchè il real non si è mai interessato, così come il barcellona a parte qualche voce infondata....
Ema/9• 20:58 - 10/07/2015
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Questo guadagna quanto Vidal + di pogba... con quale criterio pretendono di fare concorenza alla Juve
Drake's+Fortune• 18:51 - 10/07/2015
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Per farsi amare dagli interisti ne spara assai o.o
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